Ogni abito da sposa porta con sé una storia

La storia che sto per raccontarvi oggi è quella di un grande amore tra una mamma, Cristina, e sua figlia, Veronica: due donne meravigliose che le difficili vicissitudini della loro vita hanno legato in un rapporto indissolubile di amore e complicità.

Un pomeriggio di ormai un anno fa ricevetti una telefonata. Dall’altra parte del cellulare la voce di Veronica mi fece alcune domanda circa la possibilità di realizzare un abito da sposa su misura. Naturalmente le dissi di sì, così prendemmo un appuntamento nel mio atelier.

Quello che ancora non sapevo era la particolare richiesta che di lì a qualche giorno mi avrebbe fatto. Il giorno dell’appuntamento Veronica e Cristina puntualissime si presentarono da me con la curiosità, mista a dubbio, tipica di chi si approccia per la prima volta ad un’esperienza sartoriale su misura, sottolineato dal fatto che il prodotto richiesto fosse per un evento tanto importante come il matrimonio di Veronica.

Siamo fin da subito entrate in confidenza, come se ci fossimo conosciute da sempre, e così è stato per tutto il tempo della produzione dell’abito. Presto arriviamo alla fatidica richiesta che tanto le metteva in ansia, e che mi ha permesso di capire perché le mie clienti avessero con loro un’ingombrante custodia per abiti.

Dentro la custodia c’era l’abito da sposa di mamma Cristina, un abito in taffettá e un bellissimo pizzo francese arricchito da ricami di paillettes e perline di color avorio, ormai un po’ ingiallito in alcuni punti dal tempo trascorso.

Inizialmente pensai che volessero adattare l’abito a Veronica, ma mi sbagliai perché la giovane donna, risoluta e dalla personalità spiccata, mi spiegò che non voleva adattare quell’abito a sé, ma che ne voleva una parte da inserire nel suo, che avrebbe avuto una forma completamente diversa.

Questa richiesta mi provocò grande commozione nel pensare a una figlia così legata a sua madre, talmente coraggiosa e forte da volerla con sé nel giorno più importante: il suo matrimonio.

Le uniche richieste di Veronica erano una profonda scollatura sulla schiena e un modo per coprire i tatuaggi sparsi per il corpo. Decisi così di utilizzare il pizzo per creare uno strato vedo non vedo che sovrastasse un corpino dalla scollatura a décolleté totale in aggiunta due bellissime maniche. È stato un lavoro di altissima sartoria con delle soluzioni che hanno messo alla prova il mio ingegno ma è stato un abito che mi ha molto divertito fare.

Finito di parlare dell’abito di Veronica… si è fatta avanti Cristina, chiedendomi timidamente se potevo occuparmi anche di lei! Come potevo dirle di no? Ma di questo ve ne parlerò nel prossimo articolo del blog Vestire i Sogni!